Tutti hanno già in sé sia virya (la forza) che divya (colui che sa realizzarsi); con lo yoga possiamo enfatizzare sia un aspetto che l’altro. Quando la nostra mente lavora troppo, siamo pieni di pensieri ossessivi, e non riusciamo a far scorrere questo “fiume in piena” dentro di noi, trattenendolo e appesantendoci. Così non riusciamo a muoverci verso il nostro cammino.
Bisogna imparare a lasciar perdere questi pensieri ossessivi; con lo yoga lo si fa ogni volta che si lavora attraverso il respiro nella fase dell’esalazione: attraverso l’espiro possiamo svuotarci e liberarci.
Ma fondamentalmente questa pratica di “purificazione” si ottiene attraverso un concetto fondamentale che è quello della PROGRESSIONE o “KRAMA”. Quando si è nel ritmo delle cose si può progredire con un andamento armonico: fondamentale è entrare lentamente nelle cose. Di solito nella quotidianità tendiamo a correre, rincorrere l’attimo, ad affannarci e non riusciamo ad entrare in un giusto ritmo. Dobbiamo invece imparare ad entrare in questa dimensione di gradualità.
Importanti per recuperare questo ritmo, sono le posizioni di equilibrio, proprio perché quando siamo in uno stato di stress, di depressione o indecisione, ci richiedono di ritrovare un punto fermo e stabile dentro di noi.